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Protezione Civile

Alluvione ad Alessandria

L’allerta del nucleo ci fu comunicata la mattina successiva all’alluvione: 2 giorni per partire con un autocolonna di mezzi della CVS Milano in direzione Alessandria, giusto il tempo per organizzare il personale, le attrezzature e recuperare cibo.

E’ iniziata così la grande partecipazione ed espressione di solidarietà che ha visto impegnata mezza Milano: quartiere per quartiere avvertivano i commercianti chiedendo loro di fornire cibo, acqua e ciò che volevano da portare ad Alessandria.

Caricati due furgoni, la campagnola, la cucina da campo con partenza alle 3 del mattino la nostra autocolonna si è mossa verso la zona alluvionata con destinazione il parcheggio, svuotato di veicoli, di Piazza Gobetti. 

In questa piazza vennero predisposte due aree: l’area cucina con la cucina da campo e l’area per il consumo dei pasti con panche e tavoli. Scoprimmo poi che eravamo i primi ad aver disposto un’area cucina che consentì a tanti cittadini di portare il cibo distribuito dalla croce rossa che qui gli veniva cucinato e servito: buona parte della città non aveva più le forniture di gas. Questo fatto portò il Comune, terminata l’emergenza, ad assegnare al nucleo ANC un encomio di cui andavamo tutti fieri.

La squadre vennero suddivise per affrontare vari compiti:

  • svuotare seminterrati e cantine dalle tonnellate di fango del Tanaro che avevano ricoperto ogni strada e ogni auto
  • supportare la cucina e il campo base: non era possibile qui installare campi per dormire e venivano ospitati nei palazzi rimasti agibili con i nostri sacchi a pelo in salotto o in cucina
  • presidiare il territorio di notte per prevenire  intervenire sugli atti di sciacallaggio 
  • accompagnare il personale Comunale nei palazzi non rimasti agibili 2 volte al giorno per i rilievi

Una settimana intensa, erano i tempi della Fumagalli Garulli al comando della protezione civile, ci raggiunse su un’auto blu insieme a Mentana e le venne consigliato di indossare una giacca della protezione civile per coprire il tubino blu che sfoggiava per l’occasione. Non proprio la tenuta più adatta visto che ogni due ore andavamo dal benzinaio dall’altra parte della strada per farci staccare i tacchi di fango con la pompa a pressione. 

La critica che muovo fu alla cattiva informazione che ne seguì: ero a genova la settimana successiva all’ospedale Gaslini quando la vidi sconsigliare ai cittadini di dare contributi in alunni oi soldi perché ad Alessandria c’era tutto il necessario. vero, una settimana e due giorni dopo si, cosa diversa era stata all’inizio. Portammo a tutti i commercianti di zona l’encomio ringraziandoli della generosità, per anni anche cambiando quartiere andavo a comprare la carne da Rodriguez a Gorla, uno che aveva riempito metà del nostro furgone per aiutare degli sconosciuti in difficoltà.. 

Foto di repertorio:

La nostra posizione: